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7 dicembre 2007

Protesta a Lanciano: «Noi umiliati»

Comunicato della squadra contro il presidente Di Stanislao: da inizio stagione non hanno preso stipendi. Hanno firmato tutti i giocatori, il tecnico Moriero e il ds Pavarese

 

 

ROMA, 7 dicembre - Della serie quando la C non paga. Dopo il Martina, esplode un altro caso. Il Lanciano del presidente Di Stanislao subisce un altro attacco, ma questa volta arriva dall’interno e non, per ora, da un’aula di tribunale. La sua squadra infatti ha diramato un comunicato nel quale si esprime «il disappunto perché - denunciano i calciatori - ci sentiamo umiliati come lavoratori, ma soprattutto come uomini». I tesserati della squadra abruzzese, da inizio stagione, non hanno mai percepito gli stipendi. Soltanto a cinque-sei calciatori è stata pagata, in maniera parziale, la mensilità di luglio. «A Lanciano, la situazione è a dir poco disastrosa - si legge nel comunicato - poiché mancano i requisiti fondamentali per continuare a svolgere la nostra professione. Siamo stanchi di tutte queste circostanze e di questa dirigenza che tanto ha promesso, ma che a oggi non ha mantenuto nulla».

MORIERO E PAVARESE - Il testo redatto da una squadra esasperata, nella quale molti giocatori sono peraltro al minimo sindacale, è stato firmato, oltre che da tutti i componenti della rosa, anche dall’allenatore Moriero e dal diesse Pavarese. Nonostante poi questi ultimi due abbiano tentato di fare un passo indietro per non apparire coinvolti in un gesto di protesta, che peraltro appare molto pacato. Nonostante una contrarietà espressa in maniera civile dai calciatori, la reazione della società è stata furiosa. Il presidente Di Stanislao avrebbe minacciato i tesserati di non voler ottemperare agli impegni pregressi e di aver intenzione di liquidare, secondo tempi che lui solo deciderà, le mensilità in venire. Intanto la squadra attesa domenica dal derby contro il Pescara, da sabato sarà in ritiro. Ma anche su questo si è aperto un fronte di scontro con la società. Moriero nel comunicare la lista dei convocati aveva infatti anche avvertito la squadra dell’intenzione della società di farla stare il ritiro già da venerdì. Il gruppo però si è rifiutato e la preparazione in vista della gara inizierà soltanto sabato. Le premesse per una gara delicata non sono evidentemente delle migliori, tuttavia il Lanciano arriva alla sfida contro il Pescara con tre punti di vantaggio in classifica rispetto ai cugini. Insomma in campo, nonostante tutto, la frenesia di ottenere la vittoria potrebbe prendere più i ragazzi di Lerda, che non la truppa (scontenta) di Moriero.

 

 

 

da lanciano.it

 

LANCIANO. «Nonostante tutte queste difficoltà ci sentiamo di dire che non mancheranno il nostro impegno e la fedeltà per questa maglia, che continueremo a portare con orgoglio, con la speranza che qualcosa cambi»: si conclude così il comunicato diffuso oggi dai calciatori del Lanciano, che sono praticamente "scoppiati" dopo settimane di silenzio stampa e promesse tradite.
protesta dei giocatori del lanciano
I calciatori del Lanciano questo pomeriggio
nella sala stampa del Biondi con il giornalista
dell'emittente Telemax Enrico Giancristofaro
Senza stipendi, senza centro medico, senza un campo decente per allenarsi: gli atleti rossoneri hanno affidato il loro sfogo a poche righe che delineano una situazione tutt’altro che rosea, alla vigilia di uno degli impegni più sentiti della stagione, il derby contro il Pescara in programma domenica al Biondi .

«Dal primo luglio non abbiamo ancora percepito alcuno stipendio», scrivono i calciatori, «non possiamo più disporre di un centro medico-sportivo dove poter ricevere cure e farmaci in caso di infortunio o malattia, disponiamo di strutture d’allenamento fatiscenti e al limite delle più elementari norme igienico-sanitaria».
Parole che di certo non lasciano spazio a interpretazioni, in attesa delle probabili nuove giustificazioni e promesse del presidente Paolo Di Stanislao, sotto la cui gestione il club è balzato come non mai agli onori delle cronache extracalcistiche.
«Se siamo arrivati a manifestare il nostro disappunto è perché ci sentiamo umiliati sia come lavoratori ma soprattutto come uomini», spiegano i giocatori del Lanciano, «la situazione è a dir poco disastrosa, anche se si è tentato di occultarne la gravità: mancano i requisiti fondamentali per continuare a svolgere la nostra professione», affermano gli atleti riferendosi a stipendi e altri problemi.

le vicende giudiziarie

Nei giorni scorsi si sono concluse le procedure fallimentari nei confronti del Lanciano per il pagamento di alcuni collaboratori, servizi di ristorazione, abbigliamento e attrezzature sportive. Sono stati tuttavia disposti accertamenti sulla situazione patrimoniale. Inoltre la prossima settimana il giudice potrebbe pronunciarsi sulla revoca del sequestro conservativo delle azioni chiesto dalla vecchia proprietà.
«Siamo stanchi di ricevere promesse vane riguardo il pagamento degli stipendi, di questa dirigenza che fino a oggi tanto ha promesso ma nulla ha mantenuto», continua il comunicato, «siamo stanchi di dover subire il silenzio stampa da parte della società per paura di perdere i nostri pochi diritti, e siamo stanchi di essere considerati mercenari da chi dovrebbe invece difenderci e comprenderci».
protesta dei giocatori del lanciano Insomma, non è il clima migliore con cui ritrovarsi nel cuore del campionato, alla fine di un girone di andata in cui la squadra non ha affatto sfigurato, alla vigilia poi del mercato di riparazione.

Il tutto con avvocati e creditori che bussano in continuazione alla porta della società, e senza che fino a oggi non si sia fatta avanti apertamente una nuova aspirante dirigenza. Per ora quindi non resta che affidarsi alla promessa fatta dai giocatori: «Impegno e fedeltà per questa maglia, che continueremo a portare con orgoglio».
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