da La Nuova di Venezia e Mestre

Lauria: «Sì, ci ho preso gusto a far gol»

MESTRE Partito in sordina, Fabio Lauria si sta confermando un elemento insostituibile per l’attacco del Venezia. Lo dicono le prestazioni, la continuità, gli assist e i gol. Come la doppietta dell’a...

 

MESTRE

Partito in sordina, Fabio Lauria si sta confermando un elemento insostituibile per l’attacco del Venezia. Lo dicono le prestazioni, la continuità, gli assist e i gol. Come la doppietta dell’altro ieri contro il Sarego, la prima della sua carriera su punizione. «Di reti così ne avevo fatte altre, basti pensare a quella contro il Delta della scorsa settimana, ma due nella stessa partita mai, oltretutto da quella distanza» conferma l’attaccante. Una doppietta da oltre venticinque metri, per la quale il portiere Gianello non è immune da colpe. «Non tanto sul primo, quanto sul secondo tiro nella ripresa – sottolinea Lauria – s’è fatto sorprendere, e io stesso mi sono stupito perchè probabilmente avrebbe potuto compiere una parata. Meglio per noi».

Quattro gol in tre partite rappresenta un’ottima media, ma Lauria scaccia l’etichetta di bomber. «Quello c’è già in squadra e si chiama Zubin. Sto attraversando un gran periodo, lavoro con impegno e costanza, i frutti si raccolgono di conseguenza. Giocare per il Venezia, con i compagni che mi ritrovo, di sicuro agevola, sia nel servire i compagni per un gol, sia nel ricevere il suggerimento per segnarlo a mia volta. Sono molto felice di come stanno andando le cose, di questa mia esperienza, e spero di non fermarmi». Tuttavia la sua specialità resta il calcio di punizione. E’ lui stesso a ricordare che la maggior parte delle sue marcature è arrivata in questo modo. E se prima il Venezia viveva sulle prodezze nei calci piazzati di Mattia Collauto, ora che il capitano è fuori per infortunio, ha trovato un validissimo sostituto. «Sinceramente non mi aspettavo che il Sarego ci lasciasse così tanto campo in difesa – conclude – questo aspetto ci ha agevolato nella manovra, raggiungendo la porta con maggiore facilità grazie alle nostre caratteristiche e forza d’attacco. Siamo stati bravi a interpretare sin dalle prime battute questa possibilità, e i risultati si sono visti».

Simone Bianchi